LUCIANO MARTELLI
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Colori e finiture: attenti alle “bucce di banana”

Possono fare miracoli o disastri: sono i colori (e i loro accostamenti) e gli elementi di finitura (carte da parati, cartongessi, boiserie, battiscopa, tappeti, tende, ecc.) che decidiamo per la nostra casa.
Per ottenere i migliori risultati bisogna soprattutto evitare un equivoco e un rischio che è opportuno mettere in evidenza.
L’equivoco è che sia solo una questione di gusti personali.
Certamente la casa deve corrispondere alle preferenze e ai desideri di chi vi abita. Va benissimo quindi partire da: “mi piace questo o quel colore, mi piace quel mobile, quel materiale”. Ma quando si tratta di creare un insieme armonico e attraente di tanti materiali, finiture e colori diversi, è meglio farsi aiutare da chi su questo ha lavorato e studiato. Perché persino nel semplice accostamento tra due colori c’è più tecnica e conoscenza di quello che può sembrare.
Può essere impopolare dirlo, ma l’arredamento è una disciplina che comporta un “saper fare”. Il suo bello è che, a differenza di altre professioni, può benissimo essere esercitata anche da chi non lo fa di mestiere, ma a condizione che sia per lo meno un appassionato conoscitore della materia.
Il rischio, poi, è di fare scelte slegate e incoerenti: decidere i colori delle pareti con l’imbianchino, i rivestimenti, i cartongessi, le porte, i pavimenti, i battiscopa, le tende, ecc. con i diversi fornitori.
In questo caso non è un problema di competenza: ciascuno di questi soggetti è esperto dei suoi prodotti e del suo lavoro, più di un progettista. Ma nessuno di loro ha in mano il quadro di insieme, e quindi così non si può ottenere un buon risultato.
Cercare, con un unico interlocutore preparato, soluzioni coerenti vuol dire ottenere il massimo di qualità e di valore, e una casa bellissima per viverci.

Si fa presto a dire LED

La tecnologia LED in pochi anni è cresciuta fino a dominare in modo assoluto il campo dell’illuminazione, grazie alla riduzione drastica dei consumi di energia elettrica che essa comporta.
La (breve) esperienza di utilizzo di questa nuova tecnologia ha evidenziato anche qualche criticità.
L’applicazione dei LED alle lampade da arredamento, ad esempio, ha comportato inizialmente problemi di adattamento a causa delle diverse caratteristiche di questa luce: lo sanno bene i designer del settore. Ora si sta affermando una nuova generazione di lampade che utilizzano al meglio la nuova fonte luminosa con risultati molto soddisfacenti.
Ma è in particolare nell’illuminazione “tecnica” (faretti, lampade a incasso) che con l’uso dei LED si ottengono i risultati più brillanti, di gran lunga superiori rispetto alle fonti di luce tradizionali, anche nell’illuminazione degli ambienti domestici oltre che degli spazi pubblici e di lavoro.
Perciò questo tipo di illuminazione, associato frequentemente all’impiego di profili, ribassamenti e controsoffitti di cartongesso, si sta diffondendo rapidamente.
In ogni modo è però importante che gli apparecchi luminosi e le relative ottiche siano di buon livello.
Infatti in termini di affidabilità e di qualità della luce vi sono differenze enormi tra prodotto e prodotto. E questo vale in particolare nel campo delle strisce LED.
Con i LED si può spendere pochissimo, ma con risultati che non saranno entusiasmanti. Che fare? Meglio rivolgersi a chi, come noi del negozio MARTELLI, ha una buona conoscenza dei prodotti e sa scegliere tra quelli più qualificati, e nello stesso tempo è in grado di legare l’illuminazione all’arredamento, cioè sa dove e come illuminare per ottenere ambienti attraenti e confortevoli.

Illuminare un quadro

L’illuminazione dei quadri, o di opere grafiche e foto collocate a parete, richiede soluzioni adeguate di illuminazione per evitare riflessi o effetti d’ombra indesiderati.
Una prima possibilità è quella dell’illuminazione forte e diffusa di tutto l’ambiente a mezzo di luci che non si riflettano nelle opere. È una soluzione piuttosto impegnativa, indicata nei casi in cui le opere presenti in un ambiente siano numerose e coprano gran parte delle pareti, ma comunque non molto compatibile con il livello più contenuto di luminosità desiderabile negli ambienti domestici.
In alternativa si può puntare ad illuminare in modo specifico e diretto la singola opera; per fare questo però l’utilizzo di un generico faretto non è indicato, in quanto comporta un’illuminazione disomogenea delle varie zone dell’opera e la formazione di riflessi fastidiosi e di effetti di abbagliamento.
Un tempo si utilizzavano piccole lampade a schermatura metallica (ottone) sospese con piccoli bracci appena al di sopra del quadro: una soluzione soddisfacente, ma molto datata e non paragonabile a quella che l’avanzamento tecnologico nel campo dei corpi illuminanti rende oggi disponibile, e che è costituita dalle lampade wall washer (letteralmente: lava muro).
Queste lampade, puntiformi o lineari, da incasso o da soffitto o collegate a blindosbarre, sono in grado di illuminare in modo omogeneo l’intera superficie di un’opera o anche di un’intera parete.
Per il loro utilizzo si richiede un apporto di competenza tecnica, ed una spesa un po’ più elevata, ma ne vale la pena, come si vede dalla foto di un grande quadro di Francesca Gagliardi (di quasi 3 metri per lato) presente nello show room MARTELLI e illuminato perfettamente da un wall washer lineare ZUMTOBEL.